In questo articolo trattiamo un argomento molto caro ai nostri coltivatori.
Le carenze nutritive sono importanti da individuare, ma ancor prima di iniziare, dobbiamo capire come evitarle e fare quindi delle precisazioni!
Una pianta, per compiere i suoi processi di fotosintesi, crescere e fiorire al massimo delle proprie potenzialità, necessita di una serie di fattori essenziali:
- 1 ) corretto valore di ph del substrato,
- 2 ) ricambio d’aria ottimale,
- 3 ) corretto apporto d’acqua,
- 4 ) temperatura ed umidità adeguati,
- 5) illuminazione.
Vediamoli brevemente nel dettaglio:
- corretto valore di ph del substrato: Ogni varietà di pianta cresce nel migliore dei modi con valori di PH adeguati. I valori ottimali di questo fattore favoriscono il giusto assorbimento di tutti i nutrienti di cui necessita per vivere, crescere e fiorire sana. Al contrario invece, un substrato che non possiede un Ph corretto al fabbisogno della pianta in questione, favorisce l’assorbimento di alcuni nutrienti a discapito di altri inducendo così carenze nutrizionali. Facciamo qualche esempio:
– le Gardenie e le Ortensie gradiscono un Ph che si aggira fra 4,5 e 5,5 (acido)
– i Ciclamini, le Orchidee, la Canapa gradiscono un Ph fra 5,8 e 6,5.(sub-acido)
Acquistare un substrato adeguato e irrigare con una soluzione a ph controllato favorisce il corretto metabolismo della pianta.
2. ricambio d’aria ottimale: Una scarsa ventilazione provoca l’asfissia delle foglie che, non riuscendo a lavorare in modo ottimale, rallentano la crescita della pianta e ne inibiscono il consumo di acqua e nutrimenti.
3. corretto apporto d’acqua: Un substrato impregnato d’acqua può provocare asfissia radicale in primis, fino a determinare la morte di parte delle radici! Questo fenomeno rallenta di gran lunga l’assorbimento dei nutrienti. Anche un substrato eccessivamente arido rallenta il trasporto delle sostanze nutritive provocandone un accumulo eccessivo di sali nel substrato.
4. temperatura ed umidità adeguati: Temperatura ed umidità adeguati al fabbisogno della pianta in esame ne favoriscono il giusto metabolismo. Al contrario ogni processo vitale rallenta provocando carenze o eccessi nutrizionali.
5. illuminazione: Ogni varietà di pianta necessita di apporto luminoso per poter effettuare la fotosintesi. Naturalmente l’intensità, il colore e la durata della luce, varia molto a seconda del tipo di pianta. La canapa gradisce intensa luminosità. E’ definita pianta eliofila. Altre piante invece devono essere ombreggiate.
Quando ci troviamo di fronte ad una carenza o eccesso nutrizionale dobbiamo quindi porci questa importante domanda:
Ho rispettato e quindi garantito tutti i principi basilari sopra elencati per il corretto metabolismo della pianta?
Adesso entriamo più nel merito e iniziamo ad analizzare le principali carenze o eccessi nutrizionali.
Nel mondo vegetale i nutrimenti si distinguono in due categorie: macroelementi e microelementi. A loro volta questi si dividono in elementi mobili ed elementi immobili.
I macroelementi sono le sostanze nutritive primarie: Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K) mentre i microelementi sono le sostanze nutritive di cui la pianta necessita in tracce per garantirsi il giusto metabolismo ad esempio: ferro, calcio, zinco, boro, silicio.
Tutti e tre i macroelementi sono elementi mobili, ovvero sostanze in grado di spostarsi lungo la pianta in base al fabbisogno. Quando si manifesta una carenza da macroelementi mobili, questa si manifesterà prima sulle foglie più vecchie e più basse.
I microelementi sono tutti (o quasi) elementi immobili. Questo vuol dire che queste sostanze nutritive non sono in grado di spostarsi laddove c’è bisogno ma restano depositate al loro luogo d’origine. Una carenza di questi elementi quindi si noterà nelle foglie giovani, sulla parte alta della pianta.
CARENZA O ECCESSO DI AZOTO (N) – elemento mobile:
La carenza di azoto (N) è la problematica più comune; si manifesta con un rallentamento della crescita della pianta e sulle foglie più vecchie si presenta un ingiallimento fra le venature (clorosi fogliare) in quanto la pianta non produce abbastanza clorofilla. Il progredire di questa carenza induce alla comparsa di striature rosso/violacee sul fusto e sulle venature inferiori della foglia, aumenta l’ingiallimento fogliare prima delle foglie più vecchie fino al raggiungimento di quelle più giovani portando alla loro caduta. Per rimediare va aggiunto un fertilizzante con un buon titolo di Azoto (come Fish-mix o Fish Powder).
Un eccesso di Azoto viceversa produce un apparato fogliare dal color verde molto scuro, i rami si indeboliscono fino a piegarsi con estrema facilità. In questo caso è necessario procedere ad un’abbondante irrigazione con acqua ed enzimi (ATAZYME, CANNAZYM, SENSIZYM) oppure acqua associata a prodotti per il risciacquo (tipo Cannaflush o FloraKleen).
CARENZA DI FOSFORO (P) – elemento mobile:
La carenza di Fosforo (P), si manifesta soprattutto quando il Ph del substrato supera il Ph 7 (tipo terreni argillosi) oppure acido con presenza eccessiva di ferro e zinco. È quindi importante portare il Ph del substrato attorno al 5,8-6,5.
La carenza di Fosforo si manifesta con un rallentamento della crescita della pianta, sulle foglie più vecchie inizialmente insorgono macchie nero/violacee, le punte si seccano e si arricciano all’ingiù. La pianta è altamente suscettibile ad attacchi crittogamici e parassitari.
CARENZA DI POTASSIO (K) – elemento mobile:
Il Potassio è un elemento fondamentale per la produzione di zuccheri, la divisione cellulare, la difesa immunitaria e la produzione di clorofilla e oli essenziali.
La sua carenza si individua per la presenza di bruciature ai bordi e alle punte delle foglie più vecchie, per una diminuzione di lucentezza della foglia. Il suo progredire comporta una comparsa di macchie color ruggine sulle foglie e il loro arricciamento all’insù e un ingiallimento via via più corposo.
E’ importante monitorare il Ph di irrigazione (con un misuratore di ph in gocce o digitale ed eventuali ph- o ph +) e fornire una soluzione con un buon bilanciamento di Potassio durante tutto il ciclo della vita della pianta.
Adesso tratteremo le carenze dei più probabili microelementi:
CARENZA DI MAGNESIO (MG) – elemento mobile:
La carenza di Magnesio è spesso causata da un eccesso di potassio e ammonio (N) nella terra. Questi due elementi, in elevate quantità, impediscono il corretto assorbimento di Magnesio. Un’altra causa della cattiva assimilazione di tale elemento potrebbe essere il terreno troppo bagnato e freddo.
La sua carenza si manifesta inizialmente sulle foglie più vecchie con un ingiallimento fra le venature, con piccole macchie irregolari color ruggine.
Nel caso di accumulo di potassio e ammonio, procedere ad un risciacquo con acqua ed enzimi o prodotti appositi e somministrare una soluzione con Magnesio. Nella seconda ipotesi invece dovremo aver cura di asciugare bene il substrato e irrigarlo alla necessità, e, se le temperature notturne sono troppo rigide provvedere a proteggere il substrato.
CARENZA DI CALCIO (CA) – elemento immobile:
La carenza di Calcio è rara e si può incontrare in caso di valori estremi di grande umidità che impediscono la corretta traspirazione della pianta. I sintomi si manifestano sulle foglie più giovani che diventano di color verde scurissimo. Il progredire della carenza porta alla presenza di macchie gialle e viola sui ributti fino alla morte delle foglie più giovani.
E’ importante quindi controllare e tenere stabili i livelli di Ph del substrato e tenere il giusto valore di umidità per evitare l’insorgenza di questa problematica.
Se siamo certi di essere in presenza di una carenza di Calcio utilizzare un prodotto a base di calcio durante l’irrigazione.
CARENZA DI ZINCO (ZN) – elemento immobile:
Insieme al ferro, lo zinco è fra quei microelementi di cui la pianta presenta più frequentemente carenze. La sua problematica si manifesta a causa di substrati e irrigazioni con Ph attorno al 7 o superiore. Una continua annaffiatura a Ph 7 o superiore innalza anche i valori del terreno portando ad una sua basicizzazione. La carenza di Zinco si individua per la presenza di clorosi sulle foglie più giovani, le estremità delle foglie si bruciano e i bocci iniziano ad arrestare il loro sviluppo.
Per rimediare alla carenza di questo microelemento irrigare la pianta con B’ESSENTIAL (prodotto a base di microelementi chelati).
CARENZA DI FERRO (FE) – elemento immobile:
Come anticipato precedentemente, anche la carenza di ferro si manifesta frequentemente. Questa si presenta a causa di Ph superiori a 7. E’ indispensabile tenere stabile il Ph a livelli ottimali! La carenza di Ferro si manifesta con l’ingiallimento delle foglie che mantengono le venature di verde scuro. Con il progredire della carenza l’ingiallimento fogliare è sempre più dilagante. Nei casi più gravi porta alla necrosi e alla caduta fogliare. Anche in questo caso dobbiamo intervenire con l’irrigazione abbinata a prodotti a base di ferro chelato. Il miglioramento è veloce e bastano veramente 1-2 somministrazioni per risolvere il problema. Attenzione a non eccedere! Con il mantenimento del giusto valore di Ph il gioco è fatto!
A conclusione di questo articolo vorremmo sensibilizzare ogni coltivatore a capire che i processi vitali delle piante sono molto simili ai nostri:
come noi, le piante hanno bisogno di aria, acqua, luce e del corretto substrato per vivere bene e al meglio.
Come noi, se mangiano bene e correttamente (con ph adeguato di substrato e dell’acqua di irrigazione) assimilano meglio tutti i nutrimenti (fertilizzanti), aumentano le difese immunitarie, e massimizzano al meglio le loro energie.
Infine, esattamente come noi, crescono e invecchiano, quindi se notate, un inizio di ingiallimento fogliare (sulle foglie più vecchie) chiedetevi se avete rispettato i principi fondamentali e se si, magari il problema può essere dovuto ad un vaso troppo piccolo oppure da un invecchiamento naturale (come a noi vengono i capelli bianchi alle piante ingialliscono e cadono un po’ di foglie vecchie per dare più energia alle funzioni più importanti)…per cui non cadete immediatamente in preda al panico!